E’ IN LIBRERIA IL N. 169 DELLA RIVISTA CABIRIA STUDI DI CINEMA
Pompili, Lizzani, Aprà e Dagrada approfondisono aspetti meno conosciuti dell’opera di uno dei maggiori registi italiani del Novecento, Roberto Rossellini
Ad uno dei maggiori registi italiani del Novecento , Roberto Rossellini(1906-1977), è dedicato il numero 169 di Cabiria Studi di Cinema: in apertura del Laboratorio compare il memoriale di Franco Pompili Rossellini uno e due Si tratta di un dattiloscritto che l’autore, assistente del regista per i film Un pilota ritorna e L’uomo dalla croce, ha redatto molti anni dopo ed è oggi conservato presso quella “miniera della memoria” che è l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo: il testo permette di ricostruire le tappe della realizzazione di quei film con puntuale precisione, dandoci un ritratto del primo Rossellini.
Su questa stessa linea si collocano i ricordi di Carlo Lizzani a proposito della lavorazione di Germania anno zero. Ci sono poi due indagini in merito alle varianti rosselliniane: un episodio tagliato (ma qui documentato da un bellissimo corredo fotografico) di Francesco giullare di Dio, di cui ci parla Adriano Aprà, e un altro misterioso episodio legato alla «pioggia battente» in Europa ’51, su cui cerca di far luce Elena Dagrada. Ed è sempre Aprà a ragionare di un film poco frequentato tra quelli realizzati da Rossellini con Ingrid Bergman, La paura; mentre in un’altra sezione viene a completare la sua analisi delle versioni di T’amerò sempre di Camerini Completano il numero:una riflessione Di Marco Vanelli su Pasolini e il Cristianesimo e una di Giacinto Imperiale sulla Cabiria di Pastrone – il film dei film, quello che dà il nome alla rivista (senza però dimenticare la Masina).La sezione Cineforum riporta l’attenzione un film poco visto ma di grande intensità, La Pivellina, su cui si concentra l’analisi di Livio Marchese.