Diari di Cineclub n° 107 – Luglio 2022

La poesia di Giuseppe Bertolucci tra finzione e verità.

Gabriella Palli Baroni;

Cannes 2022: Le favole sul tempo che verrà.

Àngel Quintana;

Se ci fosse luce sarebbe bellissimo. Esterno notte di Marco Bellocchio, neppure il cinema realizza l’utopia. Tonino De Pace;

Il caso Moro al Cinema: Marco Bellocchio colpisce ancora. Alessio Cossu;

Anni d’autoesilio: Luciano Bianciardi a Nesci. Nuccio Lodato;

Takeshi Kitano, il comico dalla faccia sporca. Giovanni Verga;

Sparta e Atene. Natalino Piras;

Wild Nights With Emily Dickinson (2018) di Madeleine Olnek. Claudio F. Cherin;

Marilyn Monroe, un mito rimasto immu­tato nel tempo. Nino Genovese;

Festival del cinema albanese Albania si gira IV edizione – Futuri Passati. Tonino Mannella;

Fumetti Fuori! Somewhere over the rainbow. Ali Raffaele Matar;

Pensando a Fabrizio Natalini. Luca Mazzei, Alessandro Maria Egitto; Andrea Fabriziani, Serena Facci, Giovanni Franci, Luciano Saltarelli; Pier Paolo Piciarelli;

Sciarada (Charade, 1963). Antonio Falcone;

Giuliano Montaldo, un attore e regista al servizio del cinema. Pierfranco Bianchetti;

Sardinia Archeo Festival – Di racconti e saperi. Matteo Tatti;

Boundary–Less, a Venezia. Giuseppe Barbanti;

Riace riparte (anche) dal cinema d’estate. Maurizio Del Bufalo;

FCS – Eletto il nuovo consiglio direttivo. Marco Gallo;

Poetiche. Canto 81. Ezra Pound;

PPP100 | 2022 | DdC. Lo spazio espositivo web di Diari di Cineclub. DdC;

Cinema e vampiri. Una lunga storia d’amore. Fabio Massimo Penna;

Il conflitto fra individuo e Fede nel cinema iberico. Valeria Consoli;

Oltre le tette c’è di più. Il cinema di Russ Meyer. Patrizia Salvatori;

Dorothy Dell. Virgilio Zanolla;

Le folli notti del dottor Jerryll (1963). Demetrio Nunnari;

Antipatie fra scrittori: le più famose baruffe letterarie. Maria Rosaria Perilli;

L’agitato momento del cinema italiano. Mino Argentieri;

Diario di Zavattini. La notte di San Silvestro. Cesare Zavattini;

D’accordo, noi sappiamo che cos’è. Antonio Loru;

PPP100 | 2022 | DdC:

Il verso e la parola dei protagonisti Pasoliniani. Carmen De Stasio;

I racconti di Canterbury. Roberto Baldassarre;

Pasolini a Teheran 50 anni dopo. Dalla parte del tempo passato. Roberto Villa;

1962: il Boom del cinema italiano. Danilo Amione;

Stazione Termini (1953). Federico La Lonza;

Il cinema della Nuova Zelanda tra natura e techne. Dalla Oceania una cinematografia in crescita. Leonardo Dini;

Zygote, uno dei gioielli da riscoprire di un regista geniale. Giacomo Napoli;

Cari centenari… Enrico Ghinami;

DdCR | Diari di Cineclub Radio. A cura di Nicola De Carlo;

Diari di Cineclub | YouTube. A cura di Nicola De Carlo;

La televisione del nulla e dell’isteria (LXII). DdC

Omaggio:

Amici miei (1975) di Mario Monicelli. DdC;

La copertina del n. 107 “Di Maio… in peggio” è del maestro Pierfrancesco Uva.

7  Una Euridice alla mano, disinvolta e quasi proto femminista,  si appropria  dell a narrazione del suo destino e in un percorso più vicino alla nostra sensibilità suo ci conduce , non senza contrasti e scontri, al noto epilogo dell’mito che condivide con Orfeo

23  Il fantasma dell’eutanasia aleggia dall’inizio alla fine della pièce. L’impegnativa tematica è  lo sfondo su cui prendono corpo i diversi rapporti che intrattengono fra loro i due personaggi femminili,  la moritura suocera  perennemente controcorrente anche nella relazione con la nuora, e i due maschili , il coniuge e figlio delle due donne e lo psicologo di famiglia. L’impressione è che  le problematiche affastellate siano un po’ troppe per 4 personaggi.

26 Analizza  sin dagli albori le complesse dinamiche dell’affacciarsi al mondo dei sentimenti da parte di due giovani d’oggi. Gli alti e bassi di un rapporto che sta nascendo sono descritti con toni qua e là anche lirici nel faticoso  sforzo dei protagonisti   di definirsi di fronte a se stessi e l’uno rispetto all’altro. Una questione da non eludere.

39 E’ un testo molto ben costruito , con  8 personaggi fra cui , per l appunto Cupido, che, sulla falsariga  di un personaggio inventato ne“Il ventaglio” di Goldoni  diretto  anni fa da  Damiano Michieletto,  veste i panni dell’irrazionalità del sentimento e si diverte a movimentare la trama,  approfittando dei suoi superpoteri per far incontrare persone di sesso diverso e favorire l’avvio di relazioni fra loro. Lavoro teatrale impegnativo, dalla scrittura solida in  grado di intrigare il lettore ed evocare  nello spettatore avvertito  suggestioni.