Sino all’8 ottobre a Pordenone le Giornate del Cinema Muto

Sino all’8 ottobre torna a Pordenone la 41 a edizione delle Giornate del Cinema Muto. Dopo il film di Tod Browning The Unknown (Lo sconosciuto, 1927) che, con l’accompagnamento dal vivo dell’Orchestra San Marco di Pordenone diretta dal messicano Josè Maria Serralde Ruiz, ha aperto la manifestazione, sono in programma alcuni eventi speciali, fra cui Nannok (1922) di Robert Flaherty, un titolo storico del documentarismo etnografico e La storia della famiglia di Borg (1920), tratto dal romanzo omonimo di Gunnar Gunnarsson, scrittore islandese più volte candidato al Nobel. Le due retrospettive sono dedicate a Norma Talmadge, un’attrice tra le più celebri e quotate negli anni 20, caduta nel totale oblio alla fine del muto; e Ruritania, la prima rassegna imperniata su quei film di vario genere, che hanno come comune denominatore l’ambientazione in un regno di fantasia, Ruritania appunto, situato tra i Balcani e l’Europa Centrale. Accanto ai film di fiction la retrospettiva comprende anche documenti storici e alcune parodie; in due compaiono anche Stan Laurel e Oliver Hardy, quando ancora recitavano separatamente. La coppia la troviamo invece in Ladroni (1930), versione italiana di The Night Owls.L’evento di chiusura, sabato 8 ottobre, è nel segno di Alfred Hitchcock con l’ultimo film muto del grande regista, The Manxman (L’isola del peccato, 1929) con Anny Ondra, un’attrice che Hitchcock volle anche nel suo film successivo, Blackmail, il primo sonoro. Altri punti forti del programma sono l’omaggio alla prima Mostra del Cinema di Venezia del 1932, con i film muti di quell’edizione; il cinema delle origini e i classici del Canone Rivisitato; e infine La Montagne infidèle (1923), sull’eruzione dell’Etna, un documentario di Jean Epstein considerato perduto, ritrovato e restaurato dalla Filmoteca de Catalunya.