RIPRENDE IL CINEFORUM A LECCE CON LA SECONDA PARTE DELLA RASSEGNA ORGANIZZATA DA SPAZIOCINEFORUM CHE SI CONCLUDERA’ A MAGGIO

RIPRENDE IL CINEFORUM A LECCE CON LA SECONDA PARTE DELLA RASSEGNA ORGANIZZATA DA SPAZIOCINEFORUM CHE SI CONCLUDERÀ A MAGGIO

 

locandina_7_febbraioÉ stata innaugurata martedì 15 febbraio la seconda parte della rassegna sull’attuale cinema Italiano organizzata da Spaziocineforum – gruppo associato al CINIT nazionale.La prima parte era iniziata nell’ottobre 2010. La rassegna è patrocinata dall’Assessorato alla Culura del Comune di Lecce. Le proiezioni tornano al cityplex Santalucia, con due spettacoli (18,30 e 21) e degustazioni di prodotti locali nell’intervallo (vini Apollonio, Snack Cafè e pizzeria “Da Peppino”). Il biglietto è a 5 euro, ridotto a 4 euro con la tessera Cinit (con diritto di riduzione per tutti gli spettacoli programmati al Santalucia).
Dieci i film del secondo gruppo, comprendenti la prima serata di martedì 15 febbraio in collaborazione con Soroptimist Club Lecce, per la proiezione del film spagnolo Agorà di Alejandro Amenábar. Storia di vita, pensiero e morte della scienziata e filosofa neoplatonica Ipazia, vissuta ad Alessandria in Egitto nel IV secolo e trucidata – colpevole di libero pensiero – dai Parabolani, setta di cristiani fanatici , “talebani” dei primi tempi della diffusione del cristianesimo.
Dopo l’icona protofemminista dei primi secoli della cristianità, il percorso del cineforum – Attraversando il nuova cinema italiano – continua presentando tre icone/emblema dell’universo femminile nei film: Io sono con Te di Guido Chiesa, Dalla vita in poi di Gianfrancesco Lazotti e L’Uomo che Verrà di Giorgio Diritti – rispettivamente 22 febbraio, 1° e 15 marzo -. Un’inedita (anche in senso distributivo) Maria di Nazareth, vissuta in Galilea due millenni fa, ma di sorprendente, ribelle modernità nel rapporto di amore/partecipazione con il Figlio – ancora una figura protofemminista destinata a far discutere – è la protagonista del film Io sono con Te di Guido Chiesa, presentato al Festival di Roma 2010.
Anche Dalla vita in poi, inedita opera prima di Gianfrancesco Lazotti, parla al femminile. Katia, costretta a vivere su una sedia a rotelle, si ritrova a fare da ghostwriter, proprio come Cirano De Bergerac, all’amica del cuore Rosalba, innamorata (in difficoltà epistolare) di un giovane detenuto. La situazione è impossibile, ma la storia – ispirata ad un fatto realmente accaduto – si occuperà di mettere in gioco la determinazione e anche la solidarietà tra le donne.

Martina ha 8 anni e vive alle pendici del Monte Sole nei pressi di Bologna, durante la fine della seconda guerra mondiale. Il film di Giorgio Diritti L’uomo che verrà guarda con gli occhi di questa bambina i rastrellamenti delle SS, e quella ricordata come la strage di Marzabotto. Recitato in dialetto, l’intenso film di Diritti fa parlare dall’interno la storia, dà voce agli eroi rimasti a casa a subire la “loro” guerra. Come la bambina, non capiscono l’orrore e aspettano la nascita di un uomo nuovo, così come Martina aspetta la nascita di un nuovo fratellino, per ricominciare a parlare (non l’aveva più fatto dalla morte di un altro suo fratello neonato) e per ricominciare a vivere.

 

Happy Family di Gabriele Salvatores è il titolo in programma il 22 marzo. Derivato da un lavoro teatrale di Alessandro Genovesi, il film ha una struttura pirandelliana, con personaggi che interagiscono con un autore a corto d’ispirazione (Fabio de Luigi) e un’anima profonda che scopre nella commedia familiare di apparente normalità la malinconia di luoghi lontani – e “diversi” – e il tempo che passa (certamente è passato per i due eccellenti protagonisti, Abatantuono e Bentivoglio, dai tempi di Marrakech Express).
É per il 29 marzo l’inedito Due Vite per Caso di Alessandro Aronadio, esordio alla regia tratto da un testo del 2003, Morte di un diciottenne perplesso, di Marco Bosonetto, storia drammatica sull’insicurezza, il vuoto e la mancanza di qualsiasi prospettiva per la gioventù contemporanea. Legato a gravi fatti di attualità (il G8 a Genova nel 2001) si svolge su un registro alla Sliding Doors, cioè su due sviluppi narrativi divergenti, due diversi “mondi possibili” che descrivono destini opposti per lo stesso protagonista, ma che lasciano entrambi lo stesso vuoto sul fondo dell’anima. Tono grottesco e una velata, sorridente malinconia fanno da sfondo al film di Carlo Mazzacurati La passione, in programma per il 5 aprile. Una commedia sulla mancanza di ispirazione che conduce controvoglia il regista Silvio Orlando (coadiuvato dagli ottimi Battiston e Guzzanti) ad una sacra, ruspante quanto improbabile, rappresentazione.
Gli esiti porteranno a riconsiderare le prospettive e i valori correnti, grazie anche alle atmosfere della profonda provincia toscana. Ancora un’opera prima inedita per il 19 aprile: 18 Anni Dopo di Edoardo Leo, che ne è anche interprete. Mirko e Genziano sono due fratelli lontani, geograficamente e mentalmente, che hanno creduto di cancellare un passato drammatico (la morte della madre) chiudendosi in casa, il primo; allontanandosene definitivamente, il secondo. Ma il destino o il caso – la morte del padre e le sue ultime volontà (le ceneri alla terra d’origine) – condurrà i fratelli sulla strada, realmente e simbolicamente, verso una possibile conoscenza reciproca, e forse verso la chiusura dei conti con il passato. Ancora il passato che torna inesorabilmente, riportando alla luce drammatici rapporti familiari creduti ormai sepolti, è la base narrativa di Una Vita Tranquilla, film di Claudio Cupellini in programma per il 3 maggio. Un registro fortemente teso e drammatico connota la narrazione –intensa ancora una volta la prova di Toni Servillo – che riporta un passato che non passa e che condurrà alla tragedia, perché fuggire – fuggire da se stessi – è impossibile.