E’ uscito il n. 192 di “Cabiria-Studi di cinema” , citato sul prestigioso sito americano Wellesnet, punto di riferimento per tutti coloro che, nel mondo, studiano il grande Orson. La motivazione sta nell’argomento monografico di questo numero della rivista dedicata in gran parte all’ultimo film del grande cineasta, “The Other Side of the Wind”, Alberto Anile, critico cinematografico e saggista fra i massimi esperti di Orson Welles, membro del Comitato di redazione di Cabiria, ha , infatti, scritto ad una serie di studiosi , che operano in diversi paesi, per avere un loro parere-commento relativamente al film ritrovato nelle cineteche e riproposto, dopo una lunga attesa, nell’ambito della 75a Mostra d’Arte Cinematografica. Diversi gli interrogativi che emergono dal panorama di punti di vista raccolti: anzitutto le perplessità sul ruolo di Netflix, la società di streaming che ha contribuito alla riuscita dell’operazione; e ancora dubbi su quanto l’onnipresente e onnipotente tecnologia digitale possa essere compatibile con un cinema rigorosamente e necessariamente fatto di pellicole, emulsioni, formati e grana. Nell’insieme tengono campo le mille sfaccettature di un film che, pur non licenziato da Wells, è tuttavia frutto della sua creatività capace di portare avanti progetti negli anni e nei luoghi di una vita raminga. Ora un film c’è e su Cabiria viene analizzato. Completano il n. 192 la pubblicazione di due novelle di argomento cinematografico, “Cinematografo” di Riccardo Melani, uscita sulla rivista Excelsior nel 1930, e “Carrellata” di Mario Buzzichini, data alle stampe per la prima volta su “Novella” nel 1942, nonché le riflessioni su due documentari recenti che possono essere accostati in un rapporto sociologico e antropologico di causa – effetto: la fine del mondo arcaico amato da Pasolini in “Notarangelo. Ladro di anime” e la fine del mondo attuale in “Normal”.