A cinquant’anni dalla sua prematura scomparsa ,Vincenzo Gagliardi, uomo politico veneziano e presidente sino alla morte della Federazione Italiana Cineforum, è stato ricordato nell’Auditorium Santa Margherita a Venezia con un incontro «tra storia e memoria» nel pomeriggio di venerdì 22 giugno per iniziativa del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari e dalla famiglia. Due le relazioni tenute, dopo i saluti istituzionali del prorettore alle Attività e rapporti culturali di Ateneo, Flavio Gregori e del direttore del Dipartimento, Giovannella Cresci, e il ricordo di una delle figlie: «Un’epoca nuova per la Dc veneziana. Gagliardi segretario provinciale (1954-1958)» di Giovanni Tonolo della Scuola Normale Superiore di Pisa, e «Sviluppo del Paese, diritti dei lavoratori, cinema, Venezia città viva. Gagliardi parlamentare cattolico democratico (1958-1968)» di Giovanni Vian, dell’Università Ca’ Foscari. È stato, poi, proiettato il film «Vincenzo Gagliardi», o «Ricordo di Vincenzo», un intenso mediometraggio firmato da Enzo Luparelli, girato poco dopo la morte. A seguire le testimonianze di familiari, amici, politici. Il presidente del Cinit Cineforum Italiano Massimo Caminiti, che ne tiene vivo il ricordo nell’ambito dell’associazionismo cinematografico con il concorso promosso da 18 anni per far vivere a giovani studenti l’esperienza della Mostra del Cinema di Venezia, ha fatto pervenire alla presidenza del convegno l’intervento che di seguito riportiamo.
Vincenzo Gagliardi e il suo impegno per l’associazionismo cinematografico.
La figura di Vincenzo Gagliardi va ricordata anche per il suo impegno sul versante dell’associazionismo cinematografico, fondamentale per il riconoscimento da parte dello Stato di questa nuova e significativa presenza in ambito culturale che si andava affermando nei primi decenni della seconda metà del ‘900.
La stessa Federazione Italiana Cineforum, di cui fu presidente dal 1960 alla prematura scomparsa, nasceva con una serie di associazioni autonome, che operavano prevalentemente nelle sale parrocchiali o diocesane animate da un forte interesse per una realtà italiana che stava vivendo profonde trasformazioni, da un lato con l’industrializzazione e l’emigrazione interna, dall’altro con il diffondersi di una nuova cultura nazionale veicolata dalla televisione che entrava in tutte le case.
In questo contesto il cinema si poneva come arte che consentiva di entrare in contatto con le diverse sfaccettature della contemporaneità e di confrontarsi con altre chiavi di lettura e modelli di valori.
Il clima culturale del tempo era segnato da speranze, valori e prospettive che accompagnarono il Concilio Vaticano II, e l’impegno dell’On. Gagliardi nell’ambito dell’associazionismo cinematografico va sicuramente coniugato come una dei più significativi percorsi in cui la sua visione di “politica come servizio” , che troviamo anche nell’intitolazione di questa giornata, ebbe modo di tradursi in azione anche nella sua attività di parlamentare con gli interventi per il riassetto del settore cinematografico che portarono alla legge del 1965 sul “Nuovo ordinamento delle provvidenze a favore della cinematografia” e i progetti di legge per il rinnovo dell’ordinamento dell’ente autonomo “La Biennale”.
A ricordo del suo impegno su questo versante, in cui fu affiancato da Camillo Bassotto, altro protagonista nella realtà veneziana di una stagione ricca di fermenti, il Cinit – Cineforum Italiano, associazione nazionale riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali, nata successivamente alla sua scomparsa da una scissione della Federazione Italiana Cineforum, organizza sin dal 2001, e ovviamente anche quest’anno, il Concorso “Vincenzo Gagliardi”, giunto già alla 18° edizione, riservato agli studenti delle Università e delle Scuole Superiori del Triveneto che mette in palio l’accredito culturale e un soggiorno gratuiti al Lido di Venezia durante la Mostra del Cinema per gli studenti vincitori che abbiano presentato sotto forma di recensione elaborati su uno dei film dell’ultima stagione cinematografica ritenuti, da una apposita e qualificata giuria, migliori per originalità e per contenuto. Un modo, questo da parte del Cinit, per tenere sempre viva la memoria di una persona che si è spesa molto per la società e in particolare per promozione culturale cinematografica.