A Mestre tavola rotonda Quo vadis Cinema e omaggio a Elio Bartolini

La due giorni a margine del 16° Congresso del Cinit Cineforum Italiano, che, a seguito della pandemia, solo ora riesce a festeggiare il mezzo secolo di vita, prosegue nella mattinata di sabato 3 dicembre a partire dalle 9,45 sempre nella Sala Conferenze del Centro Candiani. Dopo i saluti di Massimo Caminiti, presidente del Cinit, ed Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio Comunale di Venezia, è in programma la tavola rotonda Quo Vadis cinema, dialogo intorno alla crisi del cinema, delle sale e degli spettatori. Intervengono Vito Rosso (Presidente ACEC Toscana), Manuele Sangalli (vicepresidente FICE Tre Venezie), Paolo Lughi (critico cinematografico), Gaia Vianello (Presidente Rete Cinema in Laguna), Maximiliano Dotto (presidente Cineforum “Ezechiele 25,17” di Lucca). Nonostante le sempre più accattivanti offerte delle piattaforme «il cinema al cinema», per sintetizzare in uno slogan le modalità di fruizione della Settima Arte da parte di milioni di spettatori, faceva parte di radicate consuetudini. Purtroppo queste abitudini sono sempre meno condivise dalle giovani generazioni. Dopo quasi tre anni di pandemia con una prolungata chiusura forzata delle sale, la contrazione del numero degli spettatori è, a dir poco, allarmante complice anche l’aumento dei costi dovuto al caro bollette. Nel corso della tavola rotonda si parlerà anche del ruolo che hanno svolto e possono continuare a svolgere i circoli di cultura cinematografica per contrastare questa negativa congiuntura. A seguire dalle 11,45 Buon compleanno Elio!, omaggio allo scrittore e sceneggiatore Elio Bartolini, nato nel 1922, condotto dal presidente onorario del Cinit, lo storico del cinema Carlo Montanaro, che di Bartolini fu collaboratore nella realizzazione dell’unico lungometraggio da lui diretto, L’altro Dio (1975) interamente girato fra Mestre e Marghera. Bartolini ha sempre vissuto in Friuli ambientando alcuni suoi racconti e romanzi, percorsi da un’accorata attenzione per il passaggio dalla società contadina a quella operaia nella bassa pianura friulana. È stato due volte finalista al Premio Campiello con La donna al punto e Pontificale in San Marco. È stato anche sceneggiatore di diversi film, collaborando con Michelangelo Antonioni e Florestano Vancini. Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.