Mazzacurati, punto di riferimento per una nuova cinematografia

Un evento piccolo ma destinato a lasciare il segno l’incontro dedicato a “Mazzacurati e il Nordest”, svoltosi mercoledì 9 settembre alle 14,30 nello spazio della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido, per iniziativa della Redazione della rivista Cineforum in collaborazione con le associazioni nazionali di cultura cinematografica Fic (Federazione Italiana Cineforum) e Cinit (Cineforum Italiano). Emauela Martini e la Redazione di Cineforum sono partiti dalla constatazione che negli ultimi dieci anni una nutrita schiera di registi ( Alessandro Rossetto, Matteo Oleotto, Antonio Padovan, Gianni Zanasi, Andrea Segre, Andrea De Sica, Donato Carrisi, Andrea Molaioli, Isabella Sandri e Stedano Lodovichi ) sono venuti disegnando con le le loro opere ambientate nel Triveneto un universo fisico, sociologico e psicologico popolato di imprenditori, falliti, trafficanti, sognatori che si muovono in un contesto di misteri di paese e riti di provincia. Ne è nata una cinematografia che è riuscita a assumere , caso unico in ambito nazionale, un posto di primo piano nel panorama odierno del cinema italiano. A oltre sei anni dalla morte di Carlo Mazzacurati l’incontro si è proposto di individuare quanto possano avere inciso sulla nascita di questo fenomeno il cinema e la poetica di Carlo Mazzacurati, la sua attenzione per il paesaggio e la costruzione dei personaggi. Chiara Borroni (rivista Cineforum) ha approfondito la fondamentale funzione svolta dal paesaggio nei film di Mazzacurati, mentre Marina Zangirolami Mazzacurati, moglie e collaboratrice del regista scomparso, testo di un’intervista alla mano, ha ricordato che proprio la passione del marito per il “raccontare” stava alla base del profondo legame che ravvisava fra cinema e letteratura. Un tema su cui è tornato anche il giovane regista Alessandro Padovani (Cinit Cineforum Italiano) , che, dopo aver ricordato il dissennato consumo di suolo del Veneto, ha sottolineato come oggi al cinema servano storie raccontate da persone che facciano scoprire al pubblico quello che non riesce a vedere, pur avendolo tutti i giorni sotto gli occhi. Sono intervenuti anche il regista Antonio Padovan e il presidente del Cinit Cineforum Italiano Gianfranco Massimo Caminiti che ha aperto l’incontro.