“L’ITALIA ANIMATA. I PRECURSORI”E’ IL TEMA DEL LABORATORIO DI CABIRIA 177 IN CUI VIENE PUBBLICATA PARTE DEI CONTRIBUTI PRESENTATI AL CONVEGNO “IL CINEMA D’ANIMAZIONE E L’ITALIA. AUTORI, TEORIE E STATO DELL’ARTE” IN QUESTO NUMERO ANCHE UN SOGGETTO CINEMATOGRAFICO DIMENTICATO DI INDRO MONTANELLI, LA PRIMA INTERVISTA RILASCIATA DA WALT DISNEY AD UN GIORNALISTA ITALIANO E L’ANALISI DEL FILM “LA MADRE “
Da qualche anno in Italia è risorta un’industria dedicata ai cartoni animati, ma in realtà l’animazione cinematografica nostrana ha origine nel periodo della Grande Guerra, quando nei film di propaganda, soprattutto in quelli rivolti ai bambini, si fece ricorso al “passo uno” dei soldatini per ottenere un maggiore consenso verso l’impegno dei soldati al fronte. Di questo si occupa il nuovo Laboratorio di Cabiria, proprio dei precursori italiani nel campo dell’animazione, come prima parte di uno studio che proseguirà nel prossimo numero. Grazie ai contributi di esperti di chiara fama quali Giannalberto Bendazzi (che si occupa del lavoro semi-sconosciuto di Leontina “Mimma” Indelli, prima donna alle prese col disegno animato), Carlo Montanaro e i suoi ricordi di storico e collezionista, Anna Antonini e Chiara Tognolotti (Pinocchio dal muto a oggi) e Denis Lotti (i “soldatini animati”, appunto), che il lettore avrà la possibilità di farsi un’idea di questa pagina per lo più ignorata del nostro cinema, arricchita di splendidi documenti iconografici a colori. Inoltre, nella sezione Analisi, un soggetto cinematografico dimenticato di Indro Montanelli, scritto a due mani con George Auriol in Francia nel 1948: qui tradotto per la prima volta in italiano, il testo L’illustre concittadino viene analizzato e contestualizzato storicamente, letterariamente e cinematograficamente da Guendalina Sertorio e Rinaldo Vignati. E in più troviamo un altro testo dimenticato, questa volta di Walt Disney, dove il grande cineasta racconta come si fa un cartone animato e, oltre a questo, forse la prima intervista da lui rilasciata a un giornalista italiano nel 1934. Venendo all’attualità, il fascicolo si conclude con la sezione Cineforum dove viene analizzato il film La madre, tratto da Grazia Deledda, attualmente sui nostri schermi.