La tragedia della deportazione nei campi di sterminio attraverso le memorie della senatrice Liliana Segre. “Fino a quando la mia stella brillerà” versione digitale dello spettacolo tratto dal libro omonimo di Liliana Segre e Daniela Palumbo che cura pure la drammaturgia, vede l’attrice Margherita Mannino ora interpretare ora raccontare la storia della senatrice, deportata ad Auschwitz all’età di tredici anni e liberata dopo un anno e mezzo di prigionia, Si tratta di un monologo della durata di circa 50 minuti , adatto anche ad un pubblico giovane, dagli undici anni in su.perchè il inguaggio usato , immagini e descrizioni di pensieri e sensazioin mpiegati sono filtrati dallo sguardo di una Liliana Segre adolescente, Accanto alle testimonianze scritte, visive, sonore, alla base della memoria delle leggi razziali, del fascismo,dei campi di sterminio, il teatro, qui in versione digitale, dà prova di essere in grado di svolgere un’importante funzione nell’educazione delle nuove generazioni, diventando lo strumento per fare,in un contesto protetto e condiviso, l’esperienza di “mettersi nei panni di”.Margherita Mannino ci accompagna gli spettatori nel percorso storico edemotivo di una ragazzina, poco più che bambina, costretta a vivere l’orrore della Shoah, una storia di legami familiari infranti, deportazione, indicibile sofferenza, e infine liberazione e lenta rinascita. La regia è di Lorenzo Maragoni. Lo spettacolo sarà presentato sulla pagina Facebook del Cinit Cineforum Italiano dalle 18 alle 19 di venerdì 21 gennaio; interverranno Margherita Mannino, interprete del monologo, Massimo Caminiti, presidente del Cinit, Alessandro Cuk, coordinatore dell’incontro; la regia è di Stefano Antonini.