IN APERTURA DEL 14° CONGRESSO NAZIONALE DEL CINIT CINEFORUM ITALIANO RIVENDICATO IL FONDAMENTALE RUOLO RICOPERTO DAI CIRCOLI PER LA FORMAZIONE DEL PUBBLICO AD UNA VISIONE CONSAPEVOLE DELL’AUDIOVISIVO
Le associazioni di cultura cinematografica , presenti nel nostro Paese da più di sessant’anni, rivendicano il ruolo fondamentale svolto dai loro circoli per la formazione ad una visione consapevole dell’audiovisivo, in tutte le sue forme e su qualsiasi supporto, del pubblico, in primo luogo le generazioni di giovani e giovanissimi. Lo ha fatto anche Massimo Caminiti, presidente del Cinit Cineforum Italiano, in apertura del 14° Congresso Nazionale dell’associazione svoltosi a Mestre il 30 novembre e il 1 dicembre 2013. Caminiti ha sottolineato le difficoltà che attraversa l’associazionismo di cultura cinematografica per i cospicui tagli (il 40% rispetto al 2010)operati ai modesti contributi erogati, nel 2013 complessivamente 600.000 euro per tutte le nove associazioni riconosciute dalla Direzione Generale Cinema. Anche Giuseppe Barbanti , tesoriere uscente, ha sottolineato l’importanza di assicurare continuità all’attività delle associazioni, ai loro circoli presenti in maniera capillare sul territorio italiano, che non solo portano avanti proposte di indubbia qualità ma danno anche l’opportunità di formare operatori impegnati nell’ambito di una programmazione culturale del tutto svincolata da logiche di mercato. Spazio poi al tema del congresso: il . dibattito sui rischi e sulle opportunità del digitale, a più di cento anni dalla nascita del cinema, ha coinvolto delegati dei circoli e simpatizzanti del Cinit – Cineforum Italiano. Tra gli ospiti del congresso hanno portato il loro saluto il Rettore dello IUAV Amerigo Restucci, l’assessore provinciale Claudio Tessari e il presidente del Consiglio comunale di Venezia Roberto Turetta. Dopo l’intervento del presidente uscente G. Massimo Caminiti, è intervenuto Fernando Navarro Beltrame, promotore turistico di Gran Canaria in Italia, che ha sintetizzato le due linee guida della Film commission spagnola di cui fa parte: da un lato il digitale come strumento espressivo per fare cinema e dall’altro il sistema della co-produzione per produrre cinema. E’ poi passato a paragonare le logiche produttive e distributive in Italia e in Spagna, rinvenendo nel nostro Paese un sistema autoreferenziale non pensato per essere esportato. Massimo Nardin, docente alla LUMSA di Milano, ha relazionato sul tema del digitale: “Alle soglie del 2014, la rivoluzione digitale può dirsi compiuta in tutti i campi della comunicazione. Il cinema è chiamato a nuove sfide. Da un lato, distributive: la sala digitale, insieme locale e globale, si apre oltre il cinema tout court e oltre la sua stessa collocazione fisica; dall’altro lato, le sfide sono produttive: l’intelligenza dell’autore e del produttore del futuro dev’essere rivolta a scritture efficaci, progetti fattibili e strategiche co-produzioni internazionali”. Carlo Montanaro, collaboratore all’organizzazione di festival e rassegne, sta ultimando il complesso progetto di dar vita ad un museo del cinema a Venezia, non solo come contenitori di memorabilia, ma anche spazio espositivo e biblioteca. Per lui la pellicola è un supporto ancora stabile e il suo switch-off nel 2014 non è poi così definitivo in quanto la resa sullo schermo non è equiparabile a quella del digitale a causa della vibrazione impercettibile dell’immagine che, colta solamente a livello subliminale, crea delle suggestioni non ottenibili con i pixel. Infine è intervenuta Simona Cella, collaboratrice del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina del C.O.E. di Milano, la quale ha parlato delle differenze tra fiction e documentario, giungendo alla conclusione della non netta separazione tra i due generi, come nel caso delle opere di Andrea Segre. Secondo la sua esperienza, nei Paesi del sud mondo c’è fame di cinema e voglia di raccontare per cui il genere maggiormente adottato, anche a causa dei pochi mezzi e finanziamenti, è il documentario. Al termine del congresso sono stati eletti gli organi statutari, tra cui i dieci consiglieri del direttivo che hanno riconfermato presidente Gianfranco Massimo Caminiti e vice-presidenti Alessandro Cuk, Marco Vanelli e Armando Lostaglio. Ecco i nuovi componenti degli organi previsti dallo statuto. Consiglio Direttivo :Giuseppe Barbanti, Massimo Caminiti , Giampietro Cleopazzo, Alessandro Cuk, Neda Furlan, Giordano Giordani, Orazio Leotta, Armando Lostaglio, Veronica Maffizzoli, Marco Vanelli. Collegio dei Probiviri Giovanni Barnaba , Olinto Brugnoli, Vittorio Di Giacomo, Massimo Rosinm, Alessandro Tovani Collegio dei Revisori dei Conti : Daniele Bracuto, Michela Manente, Livio Meo, Giacomo Pistolato, Pompeo Lorenzo