“Il cinema d’animazione e l’Italia: autori, teorie e stato dell’arte” è il tema del convegno promosso dal Dipartimento dei Beni Culturali e dal Corso di Laurea DAMS dell’Università degli Studi di Padova per il 29 e 30 maggio.
L’iniziativa viene realizzata con la collaborazione del CINIT – Cineforum Italiano e della S.A.S. – Society for Animation Studies a Padova, nella Sala delle Edicole del Palazzo del Capitanio e nella Sala del Consiglio del Palazzo Liviano.
Alle tecniche e alle estetiche dell’animazione, la cinematografia italiana ha da sempre offerto un terreno fertilissimo e difficile al tempo stesso. Quattro dimensioni complementari possono essere individuate nel complesso itinerario percorso dagli inizi del ‘900 ad oggi nell’evoluzione di questa modalità espressiva: le “scuole” contro gli individui, l’imitazione contro l’originalità. Le troviamo presenti dialetticamente anche nei primi due lungometraggi animati di produzione italiana, che segnano il passaggio dalla fase delle “origini” alla prima maturità del mezzo, I fratelli dinamite (Nino Pagot, 1949) e La rosa di Bagdad (Anton Gino Domeneghini, 1949). Il paradossale dialogo tra ricchezza e frammentazione da cui sono caratterizzati si è poi rispecchiato, con difficoltà tuttavia ancor maggiori, nel settore degli studi teorici sorti in Italia sull’animazione tout court. Nel nostro Paese la ricerca sull’animazione è stata infatti caratterizzata da un approccio che, pur vitale, troppo spesso si è rivelato policentrico e sostanzialmente individualistico. Lo scopo del convegno “Il cinema d’animazione e l’Italia: autori, teorie e stato dell’arte”, promosso dal Dipartimento dei Beni Culturali e dal Corso di Laurea DAMS dell’Università degli Studi di Padova per il 29 e 30 maggio presso la Sala delle Edicole del Palazzo del Capitanio e la Sala del Consiglio del Palazzo Liviano, con la collaborazione del CINIT – Cineforum Italiano e della S.A.S. – Society for Animation Studies, è dunque duplice: da una parte, incentivare lo studio dell’esperienza italiana dell’animazione, seguendo le linee guida “scuole vs. individui”, “originalità vs. imitazione”, senza alcun limite per quanto riguarda l’approccio metodologico (storiografico o analitico, industriale-economico o estetico), con una specifica attenzione per le influenze reciproche tra l’animazione italiana e quella estera. Dall’altra, ci si propone di offrire ai teorici del nostro Paese impegnati nel settore un’occasione di confronto e coordinamento, per fare il punto sullo stato della ricerca, informarsi reciprocamente di progetti in corso e programmare iniziative future. Per facilitare ciò, il convegno verrà chiuso da una tavola rotonda. Gli atti del convegno saranno pubblicati sulla rivista “Cabiria – Studi di cinema”.
Il convegno, a cura di Alberto Zotti Minici e Marco Bellano, vedrà la partecipazione di:
Anna Antonini (Didattica dell’immagine e della comunicazione, Università di Trieste), Giannalberto Bendazzi (Storia del cinema d’animazione, Nanyang Technological University, Singapore) – in videoconferenza, Emiliano Fasano (ASIFA Italia), Cristina Formenti (dottoranda di ricerca, Università Statale di Milano), Mauro Giori (Università Statale di Milano), Denis Lotti (Museologia del cinema, Università di Padova), Chiara Magri (Centro Sperimentale di Cinematografia, Torino), Priscilla Mancini (Università Statale di Milano), Carlo Montanaro (storico del cinema, presidente AIRSC), Roberta Novielli (Storia del cinema giapponese, Università Ca’ Foscari, Venezia), Marco Pellitteri (Research Fellow, Kobe University, Giappone) – in videoconferenza, Luca Raffaelli (giornalista professionista, studioso del cinema d’animazione), Raffaella Scrimitore (cultrice della materia, Università Statale di Milano), Chiara Tognolotti (Storia del cinema italiano, Università di Firenze), Marco Vanelli (direttore della rivista “Cabiria. Studi di cinema”).