A Firenze nel centenario della nascita una tre giorni sul rapporto di don Milani con l’arte, il cinema e il teatro

Dal 19 al 21 settembre tre giorni di spettacoli, incontri e dibattiti al Teatro della Pergola su Don Milani e l’arte nel centenario della nascita del priore di Barbiana. Il titolo del convegno , L’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi, è tratto da Lettera a una professoressa. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero con prenotazione online.

Don Milani e i suoi ragazzi hanno definito l’arte  con parole semplici che nascondono una ricchezza profonda: «Così abbiamo capito che cos’è l’arte. È volere male a qualcuno o qualche cosa. Ripensarci sopra a lungo. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra. Pian piano viene fuori quello che di vero c’è sotto l’odio. Nasce l’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi». Questa visione dell’arte se da un lato evidenzia la parte inconscia e oscura dell’arte dall’altra riconosce all’arte un tentativo di comunicazione fraterna, mediante la quale si può parlare ai nemici. Nella frase «una mano tesa al nemico» c’è l’enfasi del mettere in atto un tentativo di «donare espressione» a chi non ce l’ha. L’arte è comunque un’attività collettiva. Per don Milani scrivere o fare arte richiede tecnica per cui non esistono geni della scrittura o se esistono la loro genialità è comunque riconducibile alle conoscenze tecniche che essi hanno avuto la fortuna di apprendere. L’arte si insegna allo stesso modo in cui si insegna la matematica, la fisica, la grammatica. La manifestazione si apre  al Teatro la Pergola di Firenze martedì 19 alle 21 con l’introduzione di Rosy Bindi  Presidente del Comitato per il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. A seguire l’incontro sul tema Rileggere don Milani con  Giovanni Anversa, Flavio Insinna e l’accompagnamento musicale di Franco Vichi al flauto. Nel pomeriggio di  mercoledì 20  settembre a partire dalle 16 sarano  approfonditi diversi aspetti del rapporio fra don Milani e il cinema:Federico Ruozzi, docente al’Università di Modena e Reggio Emilia, parlerà su “ Don Milani tra il grande e il piccolo schermo”, Marco Vanelli, direttore di Cabiria studi di cinema, quadrimestrale edito dal Cinit, affronterà “Don Lorenzo al cinema”Alessandro Andreini si soffermerà su “Lo “sguardo” di e su Gesù”, mentre  Vito Rosso(Acec Toscana) presenterà uno studio  su documenti audiovisivi prodotti su don Lorenzo. A seguire le proiezioni di due  film con l’introduzione di Andrea Bigalli e Giluliano Fontani: alle 18,30 Don Milani di Ivan Angeli e alle 21 Il prete scomodo di Pino Tosini. Nella mattinata di giovedì 21 interventi di Lauro Seriacopi, Giancarlo Lottarelli, Sergio Castellitto e Tomaso Montanari sul rapporto fra don Milani e l’arte,, mente nel pomeriggio Ernesto Pellecchia, Marco Giorgetti e Paolo Buissagli approfondiranno  la funzione del teatro nel metodo educativo di don Milani: verrà anche presentato un catalogo ragionato dei lavori teatrali sul sacerdote educatore. In serata alle 18 va in scena lo spettacolo  Don Milani senza mito di Norma Angelini e Fabio Monti con Fabio Monti e Alessandro Dei alla fisarmonica. La tre giorni si chiude con un doppio appuntamento : alle 21 Anna Meacci rilegge alcuni passi delle operedi don Milani accompagnata da Chiara Riondino (chitarra e voce), alle 21,40 proiezione del documentario Lorenzino, don Milani a cura di Alberto Melloni, Federico Ruozzi, Fabio Nardelli con introduzione di Federico Ruozzi.