FILMFESTIVAL DEL GARDA 2010/2 LE OPERE IN CONCORSO:

FILMFESTIVAL DEL GARDA 2010/2 LE OPERE IN CONCORSO:

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SEZIONE CONCORSO LUNGOMETRAGGI

Il Festival mantiene i requisiti di partecipazione delle scorse edizioni per i lungometraggi: solo opere prime e seconde, per dar voce ad un cinema giovane, che resterebbe altrimenti inascoltato.

In concorso ci saranno film internazionali, come Rewers del regista Borys Lanksoz.  Miglior film polacco, candidato agli Oscar, racconta da un punto di vista femminile la storia di un terzetto di donne. Un film che di certo sorprenderà per l’ironia e l’originalità. Sconosciuto al pubblico ma molto apprezzato ai festival è Akadimia Platonos, il regista Filippos Tsitos mostra la quotidianità di un gruppo di amici turbata dal razzismo e dai pregiudizi. Attuale e non scontato il film del regista Roberto Pérezcano, Norteado. Vincitore di numerosi premi, narra le vicissitudini di Andrés, dei suoi tentativi di superare la frontiera tra Messico e Stati Uniti e degli incontri che farà a Tijuana. Oltre ai sopraccitati, a rappresentare la Russia sarà Ivanov di Vadim Dubrovitsky e dalla Svizzera Sinestesia, di Erik Bernasconi.

Parteciperà al concorso anche un film italiano diretto da Edoardo Leo, Diciotto anni dopo, pellicola agrodolce sui legami famigliari, venata di un umorismo mai banale o volgare.

 

SEZIONE CONCORSO CORTOMETRAGGI

Il concorso propone dieci opere che utilizzano diversi linguaggi cinematografici, accumunate dalla concisione con cui i registi esprimono le tematiche più disparate. Oltre agli italiani,(Storia di nessuno, U sù, Quattro, Terre al margine.Wasted), concorrono cortometraggi da tutto il mondo: Singapore (Masala Mama), Francia (Pauline), Spagna (Tres tristes tigres, The Story of David Leonard Sutton), Regno Unito (Pica), Germania (Terminal).


FUORI CONCORSO: POLI, TREVISANI, SEGRE SU MORANDINI

Tre i progetti presentati in questa sezione. Sara Poli racconta attraverso il cortometraggio Silence 1, il silenzio fisico e metafisico: l’incapacità o l’impossibilità di comunicare, la paura del mondo esterno, lo sguardo che si fissa sempre in un’unica parziale direzione.

Ivana Trevisani con Fili di memoria mostra le storie di sei donne ex operaie delle fabbriche tessili De Angeli Frua di Roè Volciano, Cotonificio Bresciano Ottolini di Villanuova sul Clisi e Lanificio Grignasco di Gavardo; si raccontano in un intreccio armonioso e quasi musicale tra fatica, dure condizioni, forza vitale, gioiosa condivisione e solidarietà.

 

Infine, il lavoro più recente di Daniele Segre: Je m’appelle Morando, alfabeto Morandini. Il documentario ritrae Morando Morandini nei luoghi a lui più familiari, nel silenzio dello studio di Milano e del giardino di Levanto – immerso nella carta e nei libri – e tra le strade della cittadina ligure, dove il critico scambia battute e opinioni con l’amico regista.