CONCLUSA CON BUON ESITO DI PUBBLICO LA CINQUE GIORNI DEDICATA ALLA CULTURA DEI PAESI DELL’EST PROMOSSA DAI CINEFORUM LUCANI DE SICA E PASOLINI
Era iniziata con la lezione del critico Davide Rossi sul cinema dell’Esteuropeo e di Cuba, tenutasi nel’ambito del corso di storia e critica del Cinemadell’UniTre-curato da Chiara Lostaglio -, la cinquegiorni di cultura dei paesi dell’Est, promossa due circoli Cinit, il CineClub “Vittorio DeSica” – Cinit ed il Cinecircolo “Pierpaolo Pasolini” Cinit..Si è conclusa domenica 19 dicembre due manifestazioni , la prima nel Teatro La piccola di Rionero, la seconda a Barile .
A Rionero è andato in scena il prodotto di un laboratorio teatrale, condotto da Rossi con la collaborazione della decente Anna Rposa e rivolto alle studentesse del LiceoScientifico . Si è trattato di unpercorso di scritti e di riflessione sulla scrittrice tedesca comunistaAnna Seghers (Magonza 1900-Berlino 1983) che fu esule tra la Francia eil Messico. I suoi libri furono dati al rogo dai nazisti nella violentanotte del 10 maggio del 1933.
Tornò in patria nel 1947 stabilendosinella Repubblica Democratica Tedesca. Dal 1952 al 1978 è statapresidentessa dell’ Unione degli scrittori della Repubblica DemocraticaTedesca, cercando di promuovere il recupero di alcuni temi, a partireda quelli legati all’immaginazione e al fantastico, all’interno dellaletteratura dei paesi socialisti.Nel pomeriggio, a Barile, nel palazzoFrusci, Davide Rossi ha introdotto la prima nazionale del film albanese “Ne Cdo Stine” (In ogni stagione), in versione originale, che il maestro Viktor Gjika girò nel 1980.
E’ una storia d’amore nel pieno del regime,con uno sguardo leggero verso un mondo, quello giovanile, durante glianni del regime, che apre il nostro sguardo verso un mondo finoraalquanto ignorato e sconosciuto.“Il cinema albanese – ha sottolineato Rossi – ha rappresentato una pagina importante della storia cinematografica europea del Novecento e più in particolare del cinemadel campo socialista, anche se i due cinquantennali, quello dellanascita del kinostudio nel 1952, nato per documentare le formidabilitrasformazioni sociali ed economiche del paese e il primo film albanese“Tana” del 1957, non hanno avuto la risonanza che avrebbero meritato.Molti registi e registe si sono cimentati con successo dietro lacinepresa, ma a tutt’oggi resta insuperato Viktor Gjika di cui “Ne cdo stine”,ovvero “In ogni stagione”, è un assoluto capolavoro, che ancor oggi, quando la televisione albanese lo ripropone, ottiene record di spettatori.
La storia del cinema albanese è in ogni casolegata alla storia del popolo e della nazione albanese e occorreripercorrerle brevemente per collocare appropriatamente la suacinematografia nel contesto in cui è nata, cresciuta e sviluppata”. Sono autori che hanno avuto influenza sui giovani cineasti dellaRepubblica cinese, primo su tutti: il grande Zhang Yimou.