Bartolini, Bolognini e Pasolini, cineasti a confronto nel centenario della nascita

L’attenzione per la storia del cinema italiano ha portato il Cinit ad approfondire, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita di figure di primo piano, la poetica di tre cineasti. Nell’ambito della “due giorni” organizzata a Mestre per festeggiare il 50° anniversario della costituzione dell’associazione sono stati, infatti, ricordati Elio Bartolini, Mario Bolognini e Pier Paolo Pasolini.
Nella Sala Conferenze del Centro Culturale Candiani lo storico del cinema Carlo Montanaro, presidente onorario del Cinit, ha ripercorso l’attività di Elio Bartolini, scrittore di diverse opere di narrativa (finalista due volte al Campiello) e sceneggiatore di alcuni film di Michelangelo Antonioni e di Florestano Vancini.
Montanaro, che aveva collaborato con Bartolini nella realizzazione dell’unico lungometraggio da lui diretto, L’altro Dio (1975), ha approfondito la sua vocazione di sceneggiatore, ampiamente documentata nel libro Potevamo essere film che ne contiene numerose. Si è poi soffermato, presentandone alcune significative sequenze su L’altro Dio, descrivendo il contesto in cui era maturata la realizzazione del film e le diverse difficoltà di natura tecnica ed economica incontrate da Bartolini per portarlo sullo schermo così come lo aveva pensato. Altre non meno interessanti immagini quelle tratte da Ragazze di un paese con fabbriche, documentario in due parti prodotto nel 1980 dalla Rai in cui Bartolini disegna un mondo di contrasti, colto nel momento del passaggio dall’antico al nuovo ovvero dalla civiltà contadina alla società industriale, inesorabilmente condizionata dalle leggi della produzione e del consumo.
Nel pomeriggio nella Sala Lab del Museo M 9 di Mestre, il confronto a più voci è proseguito su Mauro Bolognini, il “regista letterario”, con un incontro organizzato in collaborazione con la Uicc (Unione Italiana Circoli del Cinema) e il Centro Mauro Bolognini di Pistoia. A moderare il dibattito la giornalista e critica cinematografica Sara D’Ascenzo. Sono intervenuti il critico cinematografico Alessandro Cuk e il dottore di ricerca e docente di lettere, Barbara Sturmar autori della pubblicazione “Italo Svevo tra cinema e letteratura.”
Al centro della discussione le scelte compiute da Bolognini per la trasposizione sul grande schermo di Senilità e l’ interessante descrizione del contesto triestino che ha accompagnato la pellicola durante la sua lavorazione lasciando tuttora tracce nella città giuliana. Alcuni brani del libro sono stati letti dall’attrice Veronica Galeazzo. Sono stati ricordate anche le altre tappe del percorso artistico di Bolognini che hanno portato il regista toscano a misurarsi con la trasposizione sul grande schermo dei romanzi di autori come Brancati, Moravia e Pratolini.
A seguire l’ultima di una impegnativa serie di eventi organizzata nel corso del 2022 dal Cinit Cineforum Italiano, stavolta in collaborazione con il CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), per ricordare nel centenario della nascita Pier Paolo Pasolini. «Variazioni Evangeliche» è stato il tema dell’incontro condotto dallo studioso di cinema Giovanni Ricci e dal direttore di Cabiria studi di cinema, Marco Vanelli che hanno fatto partecipi i numerosi presenti delle riflessioni da loro maturate, alla luce degli approfondimenti compiuti nell’archivio della Cittadella Cristiana, su un aspetto poco noto dell’attività di Pasolini, la sua partecipazione ai convegni organizzati ad Assisi. E’ stato poi presentato il corto surreale e favolistico di Pasolini “Che cosa sono le nuvole?”, ispirato all’Otello di Shakespeare e alla tela Las Meninas di Velasquez, in cui l’autore rappresenta in maniera metaforica la vita degli uomini. Tra gli interpreti, oltre a Ninetto Davoli, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Domenico Modugno e Totò che con questo corto si congedò dal grande schermo.