Oggi siamo aggrediti dalle immagini, immagini virtuali, più algebra che chimica. Ma le immagini hanno iniziato a codificare e riproporre il reale grazie a tangibili scoperte scientifiche, alla messa a punto di tecnologie che si sono poi costantemente aggiornate. Un esempio? Il cinematografo, frutto del progresso di ottica, meccanica, fisica e soprattutto chimica. Uno, in particolare, l’elemento cardine sul quale si è basata la diffusione della fotografia e l’esplosione del cinema: la CELLULOIDE. Da tempo bandita in quanto estremamente infiammabile la celluloide evoca antri bui e fumosi dove è stato possibile iniziare a comperare i sogni e a viverli. E’ per questo che, scavando tra i fondi della collezione Trevisan Montanaro D’Este conservati nell’Archivio Carlo Montanaro depositato ne LA FABBRICA DEL VEDERE, Francesco Barasciutti, fotografo, ha deciso di sfidare con la luce le trasparenze della materia che continua a consentire viaggi nell’immaginario più versatile, che può sapere di cultura, di fantasia, di scienza e d’arte assumendo anche in se l’essenza stessa del fare artistico.
Alla CELLULOIDE è quindi dedicato il calendario 2020 de LA FABBRICA DEL VEDERE, partendo dagli esperimenti di Jules Etienne Marey, passando per i fratelli Lumière, e per l’inventore della finzione Georges Méliès, e arrivando sulla soglia del cinema sonoro con la celebrazione, in particolare, della colorazione non realistica ma suggestiva che sin da subito ha connotato la Decima Musa. La mostra (la n.29) dedicata alla CELLULOIDE e quindi al Calendario 2020 (realizzato con il contributo della Fondazione Archivio Vittorio Cini e del CINIT Cineforum Italiano) verrà inaugurata alle ore 17.30 di sabato 7 dicembre a LA FABBRICA DEL VEDERE, per concludersi sabato 1 febbraio 2020. E rimarrà aperta, con ingresso libero, dalle 17 alle 19 con chiusura il martedì e nelle feste comandate.
LA FABBRICA DEL VEDERE
Calle del Forno, Cannaregio 3857- 30121 Venezia
(di fronte alla fermata del vaporetto Ca d’Oro)
t. +39.041.5231556
+ 39 347 4923009