Al Religion Today Film Festival doppio riconoscimento per Andrea Franceschini 

Un’edizione di successo per il XXVII Religion Today Film Festival, a cui hanno partecipato 64 film in concorso, provenienti da 32 Paesi e che ha visto un numero record di pubblico nei vari eventi: circa 3500, infatti, le presenze  nel complesso degli eventi, tra film, presentazioni, workshop e attività con le scuole. Religion Today Film Festival , regala quest’anno un doppio riconoscimento  ad Andrea Franceschini, autore trentino, che viene insignito del premio come Miglior Documentario dalla giuria internazionale e del premio CinemAMoRE, dalla giuria “popoli e religioni”. Il suo Bridging the Gap (Italia, 42’) ha convinto giurati e pubblico con la sua autenticità e il suo messaggio di dialogo e cooperazione tra persone di fede e culture diverse: il documentario infatti racconta di come in Myanmar, due comunità di cristiani e buddisti decidano di collaborare insieme nella creazione di materiale musicale, che crei unione. “Il mio film parla di dialogo religioso, dunque calza a pennello con Religion Today: qui è un luogo di confronto, conoscenza e dialogo per me molto importante” dichiara Franceschini. La Cerimonia di Premiazione si è tenuta a Montagnaga di Piné, presso “Casa Iride”, sede della giovane associazione Shemà. Tanti i registi, produttori e lavoratori del settore da tutto il mondo che erano presenti all’evento trentino.Un altro italiano ha raggiunto il “podio” della rassegna, Denis Nazzari, regista di A Proof of Love (Italia 10’), short che ha vinto il “Gran Premio nello Spirito della Fede”, riconoscimento più rappresentativo di Religion Today Film Festival. In pochi minuti di proiezione, Nazzari riesce a toccare le corde più profonde, raccontando la disabilità all’interno di una coppia. The Erl-King (Serbia 92’) di Goran Radovanovic si porta a casa invece il riconoscimento  come miglior feature film, con un racconto di una famiglia della Serbia di fine anni 90, che vive una faticosa quotidianità tra sanzioni internazionali e assenza del padre.
Come miglior documentario short è stato premiato Dhye Dreams (Nepal 27’) di Shanta Nepali, un viaggio nella vita himalayana di 3 donne nei villaggi tibetani in Nepal.
Appalachia (Romania 28’), di Roxana Stroe è stato riconosciuto come best cortometraggio col suo racconto di una giovane coppia nella Romani più “profonda e conservatrice”.
. La manifestazione ha visto anche il coinvolgimento del Cinit Cineforum Italiano con la partecipazione del vicepresidente , il critico cinematografico Armando Lostaglio. Questa XXVII edizione ha portato  ai massimi livelli del dibattito le tematiche legate ai cambiamenti e dell’industria cinematografica e dell’arte come strumento al servizio della spiritualità.