AL IX FILMFESTIVAL DEL GARDA PREMIATO “ANTONIA” DI FERDINANDO CITO FILOMARINO:IL GRADIMENTO DEL PUBBLICO E’ANDATO,INVECE, A“MONITOR” DI ALESSIO LAURIA

AL IX FILMFESTIVAL DEL GARDA PREMIATO “ANTONIA” DI FERDINANDO CITO FILOMARINO:IL GRADIMENTO DEL PUBBLICO E’ANDATO,INVECE, A“MONITOR” DI ALESSIO LAURIA

 

Due film italiani hanno vinto il IX Film Festival del Garda promosso dal Cineforum Cinit Feliciano di San Felice del Benaco (Bs). A conclusione di quattro intense giornate di proiezioni e incontri, la giuria e il pubblico hanno espresso il loro verdetto premiando due dei cinque film in concorso: il primo lungometraggio di Ferdinando Cito Filomarino e quello di Alessio Lauria“Per la manifestazione – dice Veronica Maffizzoli, direttrice artistica – si chiude un’edizione di successo, con un’ottima partecipazione di pubblico , circa 2700 persone , nonostante le incerte condizioni meteo e la concomitanza con i Campionati europei di calcio, a tutte le iniziative: i lungometraggi in gara, l’arena serale, le proiezioni supine, il Focus Slovenia, il Garda Ciak e la passeggiata cinematografica a Salò”.La giuria della critica, composta da Angelo Signorelli (Bergamo Film Meeting), Caterina Rossi (Laba/Radio Onda d’urto) e Ilaria Feole (FilmTv), ha scelto di premiare “Antonia” di Ferdinando Cito Filomarino con la seguente motivazione: “Per la capacità di riscoprire e soprattutto raccontare una figura cruciale nel panorama letterario italiano del Novecento, restituendone la complessità, la dimensione intima e la grande energia creativa.” Del film vanno apprezzati la messa in scena misurata e accurata dei dettagli e l’interpretazione appassionata e intensa dell’attrice protagonista Linda Caridi. “Antonia” ripercorre la breve vita della poetessa milanese Antonia Pozzi. Una donna suicida nel 1938 a soli 26 anni , le cui liriche sono state pubblicate e scoperte solo la sua morte: Eugenio Montale la definì una dei più grandi poeti del ‘900.Una menzione speciale è stata assegnata a “A long story” della regista olandese Jorien van Nes con la motivazione:”Per la solidità di un racconto che unisce la vita di personaggi ben tratteggiati con un affresco sociale convincente di due realtà europee distanti ma in dialogo”.“A Long Story” è il toccante viaggio a ritroso verso la Romania per fare i conti con il passato. È la storia di un uomo, Ward, che, in seguito alla morte della moglie, decide di rimettere in ordine la propria vita ristrutturando la vecchia casa. Affida i lavori a Doru, un romeno che ha con sé il figlio di nove anni. Quando l’operaio scompare all’improvviso, a Ward non resta che accompagnare il bambino al suo paese dalla madre.Il premio del pubblico, espresso con il voto degli spettatori presenti alle proiezioni, è invece andato a “Monitor” di Alessio Lauria. “Monitor”, con Michele Alhaique, Valeria Bilello e Claudio Gioè, è collocato in una grande azienda, in un presente parallelo al nostro, introducendi la figura del monitor che ascolta senza essere visto i problemi dei dipendenti. Ma anche Paolo, il migliore dei monitor, un giorno va in crisi e l’azienda non è più perfetta come appare.Dopo la cerimonia di premiazione di domenica sera, il festival si è concluso con capolavoro restaurato “Il cielo può attendere” (1943) di Ernst Lubitsch con Charles Coburn, Marjorie Main, Gene Tierney e Dom Ameche.

 

filomarino garda

 

lauria con premio