Torna, fedele all´impegno preso 56 anni fa di privilegiare il cinema
di qualità e dare visibilità a pellicole trascurate, dimenticate o
cancellate, il Cineforum di Lecce con il suo nuovo cartellone fitto
di appuntamenti, dal 20 ottobre fino a maggio.
Un´offerta significativa soprattutto in questo momento
particolarmente difficile visti gli scoraggianti risultati registrati
proprio dai film più originali e innovativi.
Si parte, quindi, martedì 20, ancora una volta al cityplex
Santalucia, con due gruppi di film (la selezione è curata da Vito
Luperto) e due spettacoli. Tanti gli inediti, come "I love radio
rock" scritto e diretto da Richard Curtis che apre la stagione,
trascinante celebrazione della prima radio libera che nella swinging
London dei ´60 fece sentire la sua voce dissonante trasmettendo da
una nave lontana dalle acque territoriali inglesi per non infrangere
la legge.
A seguire, il 27 ottobre, "Riunione di famiglia" del danese Thomas
Vinterberg, che dieci anni dopo "Festen" ripropone il tema del
ritorno e della ricomposizione degli affetti come nuova riflessione
sui rapporti umani con esilarante vena beffarda ma con
un´insospettabile malinconia di fondo.
Inedito è anche "Amore e altri crimini" (3 novembre), esordio con
ironia e disincanto del regista serbo Stefan Arsenijevic che si snoda
nell´arco di una sola giornata nella Belgrado del dopo Milosevic,
sospesa tra delinquenza e desiderio di rivalsa e di innocenza.
Con la proiezione di "L´uomo di vetro" di Stefano Incerti (10
novembre), inizia la collaborazione del Cineforum con l´associazione
Libera di Lecce per la proposta di una serie di film contro la mafia.
Alla storia di Leonardo Vitale, primo pentito deciso a rompere il
muro di omertà che impediva alla magistratura di penetrare il sistema
mafioso, seguirà "Fortapàsc" (24 novembre) di Marco Risi, che
ricostruisce le ultime settimane di Giancarlo Siani ucciso dalla
camorra, attento a non fare del giovane giornalista del "Mattino"
un martire o un santino (straordinaria la prova di Libero De Rienzo).
Tra questi ultimi due film c´è "Teza" (17 novembre) di Haile
Gerima, Premio speciale della giuria al festival di Venezia dello
scorso anno, che racconta la parabola dell´intellettuale africano
Anberber, il suo sogno di utilizzare le proprie competenze per
migliorare le condizioni di salute del suo popolo.
Mai arrivato sugli schermi è "Flash of genius" (1 dicembre),
opera prima di un veterano della produzione, Marc Abraham, una delle
tante favole nere (e vere) del capitalismo. Protagonista l´ingegnere
Robert Kearns (un grande Greg Kinnear) che negli anni Sessanta creò
per puro caso il tergicristallo a intermittenza e si ritrovò a
sfidare, avvocato di se stesso, il colosso Ford.
Inedito anche "Tulpan" (giovedì 10 dicembre) del regista kazako
Sergei Dvortsevoy, vincitore lo scorso anno del Certain Régard a
Cannes, analisi di un mondo in trasformazione attraverso una sapiente
modulazione di registri narrativi, sempre in bilico tra accenti di
commedia nera e un solido documentarismo.
A conclusione della prima parte di questa nuova stagione, il 15
dicembre, l´omaggio ad Adriano Barbano, autentico pioniere del
cinema salentino, con la proiezione, in collaborazione con la
Cineteca nazionale di Roma, del suo lungometraggio "Il
tramontana" (1965) tratto da un racconto di Rina Durante.
Spettacoli alle 18.30 e 21.15, intervallati come nella scorsa
stagione da una pausa enogastronomia (offerta da Casa vinicola
Apollonio di Monteroni, Snack Cafè e La Panetteria di Lecce), con
biglietto di 5 euro, ulteriormente ridotto a 3 euro per studenti fino
a 24 anni e per i soci Cinit.